Scartafaccio XVI – Il tempo (prima settimana in Sicilia)

IL TEMPO – PRIMA SETTIMANA IN SICILIA

 

La sensazione di riposo che credevo di incontrare è un ricordo nel passato.

È insolito constatare come questo stesso ricordo divenga attesa nel trascorrere degli anni; il ricordo come attesa nel giro delle esistenze, del pianeta, degli astri – spostamenti magnetici, membrane di respiro, trapassi, trasposizioni che si richiamano pur essendo irripetibili. Fuoco in questa sensazione unica, panica, di appartenenza al movimento effettivo del macro-sistema universo; il respiro cosmico si ramifica in ogni cosa esistente, l’unicità abbraccia la frammentazione in scorci percepibili dai nostri sensi. La necessità di svincolarsi, di tagliare con il proprio passato in previsione della maturazione personale, può considerarsi compiuta nella percezione continua del ritorno a se stessi, impraticabile eppure reale: il ricordo permette questo sdoppiamento essenziale attraverso cui l’essere presente, trapassato da uno stato di pienezza (l’infanzia) a uno stato di marginalità (la maturità), ricorda la propria pienezza; il riconoscimento della posteriorità nel ricordo è il ritorno al reale effettivo. La scrittura poetica può concedere di fissare la verità nel ritorno a sé, ristabilendo il desiderio nell’accadimento. Il desiderio di essere altrove è necessario perché porta alla realizzazione e alla consapevolezza dell’«essere altrove» proprio nella presenza. Anche l’immaginazione è questo ritorno alla “terra”, al sistema che ci ha formato, per tutti così individuale e allo stesso tempo comune. Ewald Tragy è più sincero di Rilke, la sua umiltà distrugge le potenzialità arroganti del vaticinio così care al futuro autore, tecnicamente perfetto, dei Sonetti ad Orfeo e delle Elegie duinesi; attraverso questa umiltà e la stessa armonia compositiva che troviamo anche, ad esempio, nello Stevens, giovanissimo perché già vecchio, di Harmonium, stranamente (magicamente?) appaiono i bestiari, i fisiologi che propagandano una nuova morale nella più pura delle falsificazioni.

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