In cammino su Officina Poesia Nuovi Argomenti

4 poesie dalla plaquette In cammino (Piccolo canzoniere stagionale) su Officina Poesia Nuovi Argomenti. In attesa di un lavoro più ampio in uscita a settembre


Quattro poesie.

“Il falso vuoto”

Il vento crudo investe la materia,
la crosta assorbe la luce e s’inseria
in pianeti molteplici e poi varia

la veste bruna che indorata interra
il falso vuoto e un pieno dissotterra
di residui. Scintilla, e tutta l’aria

è un segreto di munnizza scordata,
un’alba dolce astrale abbandonata.

*

“Il viaggio – Violenza”

Rovescia tenebre, abbrucia
sul mare la scossa, gli spettri,
tu, chiusa con lui che dorme,

violenza paciosa in forme
nere sverdisci gli sterpi
nel gelo abbrutito che sfocia

in cammini marini e sluci
la terra, marcisci e sventri.
Dormi, occhi umidi, deforma

le città, lo share dell’orma
umana e cose umane scentri
e scolori in nuova ferocia.

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In cammino (Piccolo canzoniere stagionale), Derbauch Verlag, 2021

Oggi arriva questo dono prezioso realizzato grazie alla generosità di Vito Bonito e corredato da un suo disegno. Sono 15 testi in forma chiusissima (madrigali, sonetti, sestine, sirventesi, canzoni). Ne riporto due insieme all’esergo da Hölderlin.


Die neue Welt ist aus der Thale Grunde

F. Hölderlin

La luna e la belva

Inverno, pallido sfregio di cellule,
in quale giorno sfacelando smisi
stanco lo scanto accettando la crisi?

La luna, argentea danza di libellule,
fissa e mobile in stanze nere osserva
la fine assiderata della belva

le ultime movenze, il suo respiro
vapore astratto, rapido ritiro.

*

Perché né ombra calma…

Perché né ombra calma né dimora
per noi sarà quell’ora
lontana dal respiro verde e mite
dell’albero. La fine quando affiora
la vita già scolora
nelle sue foglie caduche e infinite.

Ma lui oscillando tra le cime indora
e pari diri: “accura”
assorbendo dall’aria luci amiche,
mentre smancia la terra e la parola
adesso sempre ancora
la cosa umana vilinusa. Mite

nelle radici soffre e si rinnova
un suono d’erba e spine abbarbicate
e le acque abbandonate
ristagnano in attesa che si muova

altra acqua sapurusa. Nte ‘nchianati
du troncu stelle aspre e luna nuova,
la terra in basso smuove
la luce tra le linfe tenebrate.