
Valerio Magrelli (Foto di Dino Ignani)
di Gianluca D’Andrea
Valerio Magrelli: una poesia da La lingua restaurata e una polemica – Otto sonetti a Londra (2014)
II. My Very First English Poem
Nothing is more like a blind man than a
man in a country where he does not
know the language
Louis Guilloux
How difficult it is to write a sonnet
in a language so hard to dominate!
At least I need guides, Virgil or a pet
for a blind person as I am here (I hate
not understanding well). A double duty:
to build a poem, en plus, about my hero,
Dante’s guide, Poetry’s guide, guide to Beauty,
which I’d had to describe with my own biro…
Far from Italian sounds, far from my language
I must use only rugged monosyllables
and with such ridiculous, poor baggage
I’d settle for a sort of musical
box, or, at best, something that will sound funny:
meglio sempre le immagini, Giovanni.
*
II. La mia primissima poesia in inglese
Nessuno assomiglia tanto a un cieco,
quanto un uomo che ignora la lingua del
paese in cui si trova
Louis Guilloux
Quanto è difficile scrivere un sonetto
in una lingua così dura da dominare!
Dovrei avere almeno qualche guida, un Virgilio o un cane
da ciechi, essendo io tale qui (detesto
non comprendere bene). Un doppio compito:
costruire una poesia, en plus, sul mio eroe,
guida di Dante, della Poesia, della Bellezza,
che dovrei descrivere solo con la mia biro…
Lontano dai suoni italiani, lontano dalla mia lingua,
devo usare soltanto aspri monosillabi
e con tale ridicolo, povero bagaglio
riuscirò a fare giusto una specie di
carillon, o tutt’al più qualcosa che suoni divertente:
meglio sempre le immagini, Giovanni.
Postilla:
È in tutto il libro che l’occhio compie l’esperienza della lingua restaurata. Lontano dalla dimora costruita su parole note, il textum si avvoltola ed espone l’aspetto mostruoso. Monstrum vel prodigium, la neoformazione di Magrelli è figlia di una tenace spinta all’ibridazione: i linguaggi altri assalgono il paradiso della lingua “matria”, ne rimescolano i paradigmi di sicurezza raggiunta. Solo adesso sorge una nuova figura – imago che orienta nuove proiezioni (Jung), una diversa mitologia. S’impone, in sostanza, la necessità di un diverso mitologema il cui nucleo originario è la deformazione dei vecchi archetipi. Ma cosa verrà suscitato, quale immagine (parola che ricorre alla fine di ogni sonetto, quasi una formula alchemica) dalla chimica delle forme multiple? quale ibrido, in quale vita/non vita?
[…] col percorso tracciato dagli altri due testi (Milo De Angelis: una poesia da Incontri e agguati e Valerio Magrelli: una poesia da La lingua restaurata e una polemica – Otto sonetti a Londra), è ancora il tempo a spostarsi creando luoghi inediti, accampamenti di un nuovo […]
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