Interruzione e inizio. Ma di che? se continuiamo a essere “smarriti dietro le finestre”. Qualcosa arriva, qualcosa se ne va. La sempre ritornante dimenticanza di ciò che è stato, il sempre ritornante “risveglio desolato” in uno “stordimento della memoria”.
Gianluca
Poesie dall’inizio – 20) Larkin
Dimentica quello che è successo
Interrompere il diario
fu uno stordimento della memoria,
fu un vacuo inizio,
non più cicatrizzato
da parole e azioni simili
a quelle d’un desolato risveglio.
Le rivolevo indietro,
sollecitate per la sepoltura
e passate in rassegna nella mente
come guerre e inverni
smarriti dietro le finestre
di un’opaca infanzia.
E le pagine vuote?
Dovessero mai essere riempite
che lo siano osservando
ricorrenze celestiali,
il giorno in cui i fiori arrivano
e quando gli uccelli se ne vanno.
(Philip Larkin, Finestre alte, Torino, 2002. Traduz. di Enrico Testa)
*
Forget What Did
Stopping the diary
Was a stun to memory,
Was a blank starting,
One no longer cicatrized
By such words, such actions
As bleakened waking.
l wanted them over.
Hurried to burial
And looked back on
Like the wars and winters
Missing behind the Windows
of an opaque childhood.
And the empty pages?
Should they ever be filled
Let it be with observed
Celestial recurrences,
The day the flowers come.
And when the birds go.