LETTURE di Gianluca D’Andrea (39): CAPOVOLTI NELLA TRASPARENZA

baselitz

Georg Baselitz, The Bridge Ghost’s Supper, 2006

di Gianluca D’Andrea

Sperimento il fatto della caduta, la scomparsa o l’essere capovolto nel riflesso del me esterno che beveva luce solare anche quando si addormentava nell’incubo intermittente del pulviscolo televisivo, alla fine di ogni trasmissione, nel silenzio notturno e ronzante.
«Una luce felice e cattiva», diceva il poeta (P. P. Pasolini, La Divina Mimesis, 2006, p. 8) e fingeva di aver perso la poesia nel rimpianto del canto, nella prosa infingarda di chi vuole invece tornare a cantare, ad abbeverarsi di un sole ritmico che nel tempo scandiva la giornata. L’irraggiamento impatta in modo artificiale i nostri volti riflessi, è una luce apatica, cattiva, quella che ci viene incontro senza sforzo o cammino intrapreso? È questa passività di ricezione la scomparsa o una nuova passione che s’insinua con un linguaggio ancora incomprensibile?

«Mi sta contro una selva, le parole, da attraversare seguendo un tracciato che si forma via via che si cammina, in avanti (o a ritroso) verso la trasparenza, se è questa la parola giusta del futuro».

(Vittorio Sereni, Senza l’onore delle armi, 1986, p. 63)

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