
Stazione metropolitana di Bruxelles dall’obiettivo di una videocamera
Il caso: La bellezza di stare da soli – CAPITALE
Il caso che attacchi periodici turbano la nostra turbo-sicurezza. Il caso che nella ripetitività dei fatti emerga un solo tema: terrore. Il caso che a morire sono gli altri ma potremmo essere noi, fratelli e sorelle d’Europa, d’Occidente, globali ma distanti che è meglio potervi controllare dagli occhi artificiali. Il caso che ha voluto che dovessimo vendere armi agli stati che rifocillano le nostre paure, il caso che è sempre meglio stare a casa, perché anche a prendere un treno nei pressi di casa, l’altro è pronto a prendere noi e i nostri cari, fratelli e sorelle, a martellate, e solo per prendersi l’occhio da cui guardare le sue paure fino alla scomparsa. Il caso della nostra dipartita civica, “civile”.
CAPITALE
La sicurezza di stato, lo stato
di sicurezza in cui mi sento avvolto,
coperto, come un rotolo ondulato,
un fascio di banconote accomodate
nel loro fruscio. Questo suono è un’onda
impercettibile che ogni tanto esplode in boati
di morte, prima di ricadere nel silenzio frusciante
e micidiale. Avvolto in questa coperta
arricchita di informazioni, rivolto al flusso
perpetuo dell’immagine che non emerge ma scivola
latente tra le mie dita.
La mia, mia, solo mia percezione
digitale dei fatti s’increspa
di rado e tra le creste ondose
intravedo chiodi e schegge penetrare i corpi.
Anche a sentirle le urla non provocano
scosse perché il flusso continua e continua
e sommerge kamikaze, etnie, metro,
aeroporti, luoghi di cammini
che s’incrociano e si smistano in ogni
direzione. Sicurezza e permanenza costellano
la mia paura profonda dell’altro,
la distanza che si apre tra me e Bruxelles.
Gianluca D’Andrea
NOTA
Il riferimento di partenza sono gli attentati del 22/03/2016, avvenuti all’aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles; ma il vero tema della poesia è un altro: la spettacolarizzazione dell’informazione in funzione di un passaparola globale che insinua scandalo e terrore, ma soprattutto distanza dal mondo, relazionale. Distanza tra te e me.