Una poesia di Bora Ćosić da “I morti – Berlino delle mie poesie” (Mesogea, Messina 2006)

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Bora Ćosić (FOTO: JUTARNJI.HR)

Una poesia di Bora Ćosić da I morti – Berlino delle mie poesie
(trad. dal serbo: Lavinia Bissoli e Lola Vlatković)

LA LINGUA

Con un decreto speciale
è stat abolita la lingua del mio paese
sostituita da una nuova
tutto quello che finora avevo scritto
si considera non tradotto

in Germania è più allegro
la redattrice
con i miei manoscritti fa delle barchette
e le lascia andare nell’Elba
il suo collega redattore capo
che si occupa anche di ortaggi
ci incarta i cavoli
al suo mercato
di Reinbeck

alcuni di noi riuniti nella nostra stanza
parliamo come prima
intendendoci abbastanza bene

poi, prima di andarsene
cuciono un paio dei miei testi
dentro la fodera dei cappotti
o li imparano a memoria
istruiti dal film di Truffaut

come un tempo
le carte clandestine
i volantini del movimento della resistenza
hanno un successo molto più grande.


Bora Ćosić è un poeta di origine serba, nato nel 1932 a Zagabria. Nel 1992, in seguito alla dissoluzione della federazione jugoslava e a causa della sua personale opposizione al crescente nazionalismo, abbandona la Serbia. Sosta tre anni in Istria, a Rovigno; si trasferisce nel 1995 a Berlino.

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