Nothing that is not there and the nothing that is

Recensione a Nuovo inizio di Daniele Orso per Pordenoneleggepoesia

Joe Cooper, all’interno di un buco nero conformato a mo’ di tesseratto di eventi (occorsi e futuri), al centro della singolarità cosmica, osserva la propria vita e, in essa, frutto luminoso, sua figlia, con cui cerca di mettersi in contatto per avvertirla del modo onde poter salvare il loro (e nostro) pianeta. È una delle scene culminanti di Interstellar, film di Christopher Nolan di ormai dieci anni fa, la cui trama ricalca il motivo/pretesto di Nuovo inizio, l’ultimo libro scritto da Gianluca D’Andrea e pubblicato da L’Arcolaio nel 2023. Anche in questo libro come nel film di Nolan, un individuo si trova all’interno di una “capsula” spaziale, dopo essere fuggito da un’ apocalisse planetaria la cui natura non viene svelata (al contrario nel film viene specificato trattarsi di una carestia dovuta a un’inarrestabile epidemia di peronospera, un parassita del granoturco, a distruggere irreparabilmente e progressivamente sempre più piantagioni, campi e derrate cerealicole), ma oltre cui è facile scorgere l’ombra dell’ultima pandemia virale da COVID-19, periodo durante il quale è stato composto il libro.

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