POSTILLE (tempi, luoghi e modi del contatto) di Gianluca D’Andrea – Una lettura di Gian Ruggero Manzoni

postille

Gianluca D’Andrea è nato a Messina nel 1976. Tra le sue pubblicazioni: “Il laboratorio” (Lietocolle, 2004); “Distanze” (lulu.com, 2007); “Chiusure” (Manni, 2008); “[Ecosistemi]” (L’arcolaio, 2013); “Transito all’ombra” (Marcos y Marcos, 2016). In “Postille” (tempi, luoghi e modi del contatto) (L’arcolaio, 2017) ha raccolto i commenti a singoli testi di poesia moderna e contemporanea, elaborati dal 2015 al 2017 in vari siti letterari. Sue poesie sono incluse in diverse antologie e tradotte in varie lingue. Per la casa editrice L’arcolaio cura la collana di poesia Φ (phi). Collabora con il quotidiano culturale on-line “Alfabeta2”, con la rivista “Doppiozero” e con il periodico culturale l’ “EstroVerso”. Vive a Treviglio (BG), dove insegna nelle scuole medie. Le “Postille” costituiscono una raccolta di singoli testi di poeti moderni e contemporanei di diversa provenienza geografica, ma non danno vita a un’antologia o a un qualche repertorio di testi esemplari – le postille sono, invece, un personale itinerario di studio, di meditazione e di approfondimento, la condivisione con i lettori di una ricerca su scritture magistrali capaci d’irradiare senso di per sé e, anche, grazie allo sguardo di chi, con profondissimo rispetto e ammirazione, vede in ognuna di queste il riverberarsi su di esse di altre scritture, esperienze e ricerche; ne traspare, così, un ordinato e rigoroso scartafaccio che sa essere sia una proposta di lettura che uno spiraglio per meglio capire la scrittura stessa di D’Andrea. Dalla prefazione di Fabio Pusterla: “La parola-titolo di D’Andrea, in apparenza umile e dimessa, è ingannevole come le petrarchesche ‘nugellae’, e nasconde, prima di tutto, un bisticcio di significati. A quello vero e proprio di annotazione scritta dopo, cioè di riflessione critica che fa seguito alla lettura e alla meditazione (e che vanta già nei suoi annali un bel numero di precedenti giganteschi, da Manzoni a Croce), si associa, infatti, in un bisticcio divertito dichiarato dall’autore, il contemporaneo concetto di post, cioè di te-sto postato su di un sito o blog, che suggerisce l’origine di queste pagine e la loro iniziale funzione. Nate per un sito, le postille conservano di quella loro iniziale ideazione la velocità e la stringatezza, che consentivano all’autore la rapidità di esecuzione e ai fruitori l’immediata assimilazione: della postilla in sé, ovviamente, ma anche del testo a cui la postilla i- neriva”. 42 i poeti trattati, o, meglio, 42 i testi sui quali Gianluca D’Andrea ha “postillato”.

 

La Casa Editrice L’Arcolaio presenta: La collana PHI Φ

locandina 18 ottobre

La Casa Editrice L’Arcolaio presenta:

La collana PHI Φ

con la presenza dei curatori
Gianluca D’Andrea e Diego Conticello
e dell’autore Luciano Neri

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La casa editrice L’arcolaio nasce l’otto gennaio dell’anno 2008 per iniziativa dello scrittore Gian Franco Fabbri, il quale, già da tempo tentava di esprimere, all’interno del mondo letterario, una sorta di mappatura dei poeti che stavano producendo i loro primi lavori. Il progetto di Fabbri, in verità, aveva già preso le mosse dall’attività del blog “La costruzione del verso”, uno spazio virtuale attivo dal 2003. Le collane sorte in prima battuta all’interno della casa editrice furono: La costruzione del verso, I germogli, Le onde flessibili e I codici del ‘900. Col passare degli anni, alcune di queste collane sono state sostituite da altre, più aderenti ai tempi nuovi. Il catalogo de L’arcolaio con gli anni si è sempre più arricchito di nomi noti, se non addirittura famosi, e di un sempre maggior numero di giovanissimi, spesso alla loro prima pubblicazione.

La collana Φ PHI
La collana Φ è la recentissima acquisizione de L’arcolaio. Lo spazio di cui qui si dice è un progetto di Gianluca D’Andrea e Diego Conticello che si propongono, con l’egida dell’editore, la diffusione delle opere poe-tiche di autori già noti nel campo italiano, ma – perché no? – anche in quello staniero. Questa operazione contribuirà ad ampliare la forbice espressiva del verso. L’arcolaio fornirà spazio e servizi a tale iniziativa; il risultato, ci auguriamo possa risultare una catalogazione pressoché integrale del corredo autoriale della mappatura di cui parlavamo all’inizio. Lasciare una eredità che, sebbene filtrata con la saggezza del trascorrere dei tempi, possa arricchire l’appassionato lettore di poesia.

Ingresso gratuito per i soci – tesseramento annuale € 5,00
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VENERDI 18 OTTOBRE
ORE 21.00

Bezzecca LAB Milano
via Bezzecca 4, Milano
tel. 02.86.89.44.33 tram 27, 9, 19 e 12 – bus 60, 73
Informazioni: e-mail bezzeccalab@gmail.com
www.facebook.com/bezzeccalab
Sito: bezzeccalab.wordpress.com

“Esseri umani” di Alessandro Fo (L’arcolaio, collana Φ, a cura di Gianluca D’Andrea e Diego Conticello) da oggi ordinabile in tutte le librerie e acquistabile on-line

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Alessandro Fo

Esseri umani di Alessandro Fo (L’arcolaio, collana Φ, a cura di Gianluca D’Andrea e Diego Conticello)

esseri umaniDa oggi ordinabile in tutte le librerie e acquistabile on-line, Esseri umani di Alessandro Fo, seconda uscita della collana Φ per la casa editrice L’arcolaio di Gianfranco Fabbri. Il volume è a cura di Gianluca D’Andrea e Diego Conticello, con disegno inaugurale di Francesco Balsamo e ritratto dell’autore di Marta Pegoraro.
Di seguito la nota di Gianluca D’Andrea:

Dopo Mancanze (2014), la poesia di Alessandro Fo si propone, nella consueta raffinatezza di stile, un ulteriore scandaglio dell’animo umano. La storia minima dell’individuo che, con tutte le sue fragilità, permette di costruire una nuova trama fatta di incroci e inserzioni dialoganti. Come avviene, per esempio, nel trittico per Edda Laghi Corrieri, che trasmette in “presa diretta” le potenzialità relazionali della parola in un coinvolgimento sempre assediato dalla solitudine: «Sto di guardia quasi tutto il giorno. / Ora, da quando ci sono qui io / non è successo più. // Non restano che minime mansioni». Ed è questa dimensione “minima” a illuminare le vicende degli “esseri umani”, la loro capacità di sorprendersi, nonostante il male, nello splendore.

Gianluca D’Andrea

…infinite persone
che un caso ha posto di fronte allo splendore,
ferendole per sempre.

(da Esseri umani di Alessandro Fo, L’arcolaio, collana Φ, Forlimpopoli, 2018)

L’origine di Domenico Cipriano su “La Sicilia” (11/03/2018)

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“Postille” sulla Gazzetta del Sud

Le Postille di D’Andrea – articolo di Marcello Mento sulla Gazzetta del Sud del 07/02/2018

L’origine di Domenico Cipriano sul Mattino di Avellino

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Domenico Cipriano, L’origine, L’arcolaio, Forlì, 2017 su “Punto – Almanacco di poesia”. A cura di Salvatore Ritrovato

Recensione di Salvatore Ritrovato a L’origine di Domenico Cipriano (L’arcolaio, Forlimpopoli, 2017 – Collana Φ a cura di Gianluca D’Andrea e Diego Conticello)

Domenico Cipriano, L’origine, L’arcolaio, Forlì, 2017
di Salvatore Ritrovato

copertina-ciprianoQuello che mi ha da sempre colpito della poesia di Domenico Cipriano è la sua versatilità, una dote non comune fra i poeti di oggi. Versatilità soprattutto formale, che non discende da una indecisione stilistica, bensì dal dubbio che la poesia non debba inseguire il verso, se mai il contrario. Rispetto a Novembre (Transeuropa, 2010) e a Il centro del mondo (Transeuropa, 2014), alcune delle più importanti raccolte di Cipriano, L’origine (L’arcolaio, Forlì, 2017) spicca per una più marcata estensione della sonorità timbrica del verso che non si appaga più di misure metrico-ritmiche fisse e regolari, ancorché chiuse, e predilige invece il taglio obliquo, sghembo, di una voce che si ferma e ricomincia proprio nel punto in cui l’immagine, quale si snoda nel verso, ad ogni ripartenza fino all’a-capo, libera ormai lo slancio lirico.
Ne deriva una “forma-testo”, per questa nuova raccolta, che non possiamo dire del tutto inedita nella poesia di Cipriano, dal momento che si apparenta, almeno nella costruzione del fraseggio, a quella della musica jazz, le cui forme compositive, di là dai differenti generi – sia qui lecito semplificare – si caratterizzano per una sviluppo della linea melodica fra sincopi ed extrasistoli, e per quella capacità propria di improvvisare di volta in volta (ed è qui il senso di libertà che esso procura) un’idea musicale.

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“Le Postille postume sulla poesia che muta”

Grazia Calanna parla di “Postille” nella rubrica “Ridenti e fuggitivi” del quotidiano “La Sicilia”

Postille su La Sicilia

“L’origine” di Domenico Cipriano sul Quotidiano del Sud

Oggi sul Quotidiano del Sud si parla di L’origine di Domenico Cipriano, la prima uscita della Collana Φ diretta da Gianluca D’Andrea e Diego Conticello per la casa editrice L’arcolaio di Gianfranco Fabbri

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“L’origine” di Domenico Cipriano (L’arcolaio, collana Φ, a cura di Gianluca D’Andrea e Diego Conticello) da oggi ordinabile in tutte le librerie e acquistabile on-line

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Domenico Cipriano in una foto di Dino Ignani

L’origine di Domenico Cipriano (L’arcolaio, collana Φ, a cura di Gianluca D’Andrea e Diego Conticello)
lorigineDa oggi ordinabile in tutte le librerie e acquistabile on-line, L’origine di Domenico Cipriano, volume che inaugura la nuova collana Φ della casa editrice L’arcolaio di Gianfranco Fabbri. Ideata e diretta da Gianluca D’Andrea e Diego Conticello, si avvale del contributo artistico di Francesco Balsamo (disegno inaugurale) e Marta Pegoraro (ritratto finale dell’autore).
Le uscite annuali saranno tre: dopo questa inaugurale, ci sposteremo nel primo trimestre del 2018, per arrivare alla terza uscita in dicembre dello stesso anno.
Per chi volesse mandare in visione testi, raccolte o suggerimenti può farlo direttamente ai curatori, anche se occorre sottolineare che si tratterà per lo più di pubblicazioni su invito, a tal proposito ci teniamo a dire che il 2018 è già programmato (a breve pubblicheremo i nomi dei prossimi autori).
Sperando di aver iniziato un progetto duraturo che faccia del servizio alla parola poetica la sua unica missione, non posso che consigliarvi l’acquisto del libro di Cipriano, autore che non ha certo bisogno di ulteriori presentazioni se non i suoi stessi versi:
“Rifluisce in me ogni istante
e un’onda col suo flusso mi rinnova
spingendo la corrente di risacca
a un nuovo inizio”.