Una vicinanza che è anche distanza, una “Vita” a cui ci si stringe, per quanto monca, dimezzata e che coincide con “Nessuno”. E sola con se stessa, la parola, dovrà restare per riconoscere e accogliere questa esistenza col suo “moncherino”.
Gianluca
Poesie dall’inizio – 22) Celan
Stretto guancia a guancia a Nessuno –
a te, Vita.
A te, trovata
con il moncherino.
Voi, dita.
Distante, durante il cammino,
ai crocevia, talvolta
la sosta
con membra sciolte sul
polveroso cuscino
del Passato Lontano.
Legnosa provvista del cuore: il
servo d’amore e di luce
che lentamente brucia.
Una fiammella di mezza
menzogna ancora
in quello o questo
assonnato poro
che voi sfiorate.
Rumor di chiavi, sopra,
nell’albero
di respiro sopra di voi:
ora l’ultima
parola che vi guardò
dovrà restare sola con se stessa.
………………………………….
Stretto a te, trovata
con il moncherino,
Vita.
(Paul Celan, Poesie, Milano, 1998, a cura di Giuseppe Bevilacqua)
*
An niemand geschmiegt mit der Wange –
an dich, Leben.
An dich, mit dem Handstumpf
gefundnes.
Ihr Finger.
Fern, unterwegs,
an den Kreuzungen, manchmal,
die Rast
bei freigelassenen Gliedern,
auf
dem Staubkissen Einst.
Verholzter Herzvorrat: der
schwelende
Liebes- und Lichtknecht.
Ein Flämmchen halber
Lüge noch in
dieser, in jener
übermächtigen Pore,
die ihr berührt.
Schlüsselgeräusche oben,
im Atem-
Baum über euch:
das letze
Wort, das euch ansah,
soll jetzt bei sich sein und bleiben.
………………………………….
An dich geschmiegt, mit
dem Handstumpf gefundenes
Leben.