Poesie dall’inizio – 01) Hölderlin

“Stare sulla soglia dell’altro”, questa bellissima frase, pronunciata da Gianluca Garrapa nel corso di un’intervista,  si adatta perfettamente a questi tempi drammatici, di transito. Suggerisce che “raccontarci” è un mantenerci all’erta, con le antenne puntate sull’alterità, sul diverso, che poi è l’unico modo perché l’arte, e la parola della poesia con essa, possa trovare ancora spazio o, con le parole assai più congrue di Fortini, “luogo a procedere”, per cui, cioè, possa emergere la speranza di una ancora plausibile trasmissione e di una “diversa possibile codificazione del reale e del linguaggio”. Questi giorni di clausura necessaria ci permettano di comprendere l’urgenza e captare la trasformazione per rilanciarla, perché “il mio futuro non è che il presente di un altro” (ancora Fortini), per rendere finalmente il tempo “redimibile”.

Per questo motivo abbiamo bisogno della parola e, una volta di più, della parola di poesia. Sulla scia di altre iniziative di lettura, allora, utilizzerò lo spazio del mio sito per pubblicare ogni giorno un componimento e diffonderlo attraverso i social. Buona lettura.

Gianluca


Poesie dall’inizio – 01) Hölderlin

Hölderlin

Diotima

Vieni, tu che un tempo riconciliasti gli elementi,
Delizia della Musa celeste, e placa per me il caos del tempo,
Risolvi la lotta che infuria con celesti suoni di pace
Finché nel petto mortale si ricongiunga ciò che è diviso,
Finché l’antica natura dell’uomo, grande, tranquilla,
Serena e possente si levi dal tempo in fermento.
Torna nei miseri cuori del popolo, bellezza vivente!
Torna alla mensa ospitale, torna nel tempio!
Perché Diotima vive come le tenere gemme in inverno,
Ricca di spirito proprio, e tuttavia cerca il sole.
Ma il sole dello spirito, il mondo più bello, è tramontato
E nella notte glaciale gli uragani si scontrano.

(Friedrich Hölderlin, Tutte le liriche, Milano, 2001 – Traduz. di Luigi Reitani)