Dario Villa: una poesia da “Soggetti smarriti”, in “Tutte le poesie” (Seniorservice Books, 2001) – Postille ai testi

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Villa, Tutte le poesie, ma il senso ormai sta colando s’accumula (Collage di Gianluca D’Andrea)

di Gianluca D’Andrea

Dario Villa: una poesia da Abiti insolubili (1995)

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ma il senso ormai sta colando s’accumula
in pozzanghere nuove
altri sogni lo espugnano tra vetri
primaverili sotto
tacchi che passano in profumi forse
più costruttivi di un caffè nel solco
che risale memoria e previsione
sui primi tavolini che fioriscono
all’aperto
———————-rivisto al cannocchiale
o al microscopio l’arco del possibile
mostra friabilissimi tegumi
ed acumina acuti desideri
di artigliare alla gola l’universo
ha l’aria fragile un po’ concitata
un elastico teso
da troppo tempo
—————————————sembra quasi un viaggio
il tempo che non si ferma a guardarti

    *


Postilla:

Il movimento, allora il tempo è spazio perché le parole si addensano e “colano” in un “senso” nuovo, accumulandosi e saltando di immagine in immagine, in associazioni e analogie che trasformano il nominare in una vertigine che “rompe” i mondi, i luoghi e il passato. Inarcature serrate perché proprio il segno/senso non vuole fermarsi e la visione si ampia e riduce in strumenti antinomici, lenti utilizzate da nuovi soggetti, per quanto “smarriti”: «rivisto al cannocchiale / o al microscopio l’arco del possibile / mostra friabilissimi tegumi». Il desiderio di avvicinare le distanze attraverso paronomasie e figure etimologiche tenta l’abbraccio che non lasci sfuggire un significato che si fa sempre più impraticabile, avvolto su se stesso o esteso su uno spazio espanso, “universale”.
Ancora un preavviso, e Dario Villa, morto prematuramente nel 1996, “poeta che credeva nelle ombre” – secondo la definizione di Raboni – lottava col tempo, nella velocità di una fine che tentava di estendere «l’arco del possibile», l’«elastico teso» del viaggio rapido in un’epoca postuma che è ancora la nostra. Solo che adesso le ombre sono localizzate, i soggetti non sono più “smarriti” e neppure annientati, piuttosto, adesso è evidente, “virtuali, sempre in procinto di poter essere senza la possibilità di concretarsi. Ecco perché il “possibile”, il potenziale “bartlebiano” chiaro all’orizzonte di Villa, si realizza nell’inazione di un’ombra che nessun tempo può fermarsi a guardare. Soggetto/ombra e tempo coincidono in un ibrido neanche tanto mostruoso ma solo inguardabile, veloce, increato.

Poeti tradotti da poeti: Franco Buffoni traduce i frammenti di P.B. Shelley

J.M.W. Turner

William Turner, Battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth (1842)

Franco Buffoni traduce i frammenti di P.B. Shelley

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Percy Bysshe Shelley by Alfred Clint, 1819

To Byron (O mighty mind…)

O mighty mind, in whose deep stream this age
Shakes like a reed in the unheeding storm,
Why dost thou curb not thine own sacred rage?

*

A Byron

Anima possente! Dal tuo respiro impetuoso
E’ scossa questa età
Come un giunco nella tempesta indifferente.
Perché non provi a sottomettere
Anche il tuo stesso sacro furore?


Rome and Nature (Rome has fallen…)

Rome has fallen, ye see it lying
Heaped in undistinguished ruin:
Nature is alone undying.

*

Roma e la natura

Roma è caduta, la si vede
Che giace ammassata
In indistinguibile sfacelo.
Solo la natura non muore.


The Deserts of Dim Sleep

I went into the deserts of dim sleep—
That world which, like an unknown wilderness,
Bounds this with its recesses wide and deep—

*

I deserti del sonno tenebroso

Entrai nei deserti del sonno tenebroso…
In quel mondo che –
Come una brughiera sconosciuta –
Fa da confine al nostro
Coi suoi recessi ampi e profondi…


 

Lift not the painted veil

Lift not the painted veil which those who live
Call Life: though unreal shapes be pictured there,
And it but mimic all we would believe
With colours idly spread,—behind, lurk Fear
And Hope, twin Destinies; who ever weave
Their shadows, o’er the chasm, sightless and drear.
I knew one who had lifted it—he sought,
For his lost heart was tender, things to love,
But found them not, alas! nor was there aught
The world contains, the which he could approve.
Through the unheeding many he did move,
A splendour among shadows, a bright blot
Upon this gloomy scene, a Spirit that strove
For truth, and like the Preacher found it not.

*

Non sollevare il velo dipinto

Non sollevare il velo dipinto:
Quelli che vivono lo chiamano vita,
Anche se mostra immagini irreali
E simula ciò che vorremmo credere
Con i colori sparsi a capriccio.
Dietro stanno in agguato i destini gemelli
Della Paura e della Speranza, a tessere
Le loro ombre sull’orrido mostruoso.
Conobbi una volta un uomo
Che si provà a sollevarlo:
Cercava in buona fede cose da amare,
Ma non le trovò, né trovò nulla di degno.
Passò tra la folla indifferente, splendore – lui –
In mezzo alle ombre: squarcio di luce
Su un buio palcoscenico. Spirito in lotta
Per cogliere il Vero, che – come al Profeta – sempre gli sfuggì.


And who feels discord now or sorrow? (first line)
(In alcune edizioni: Fragment: Love the universe to-day)

And who feels discord now or sorrow?
Love is the universe to-day—
These are the slaves of dim to-morrow,
Darkening Life’s labyrinthine way.

*

E chi sente ormai pene o discordie?

E chi sente ormai pene o discordie?
L’Amore oggi è tutto l’universo –
E amore, universo e oggi sono gli schiavi
Di un domani oscuro per i meandri della vita.


Death in Life (My head is heavy)

My head is heavy, my limbs are weary,
And it is not life that makes me move.

*

Morte in vita

Ho la testa pesante, e stanche
Le braccia le gambe…
E non è la vita che mi fa muovere.


Wake the serpent not

Wake the serpent not—lest he
Should not know the way to go,–
Let him crawl which yet lies sleeping
Through the deep grass of the meadow!
Not a bee shall hear him creeping,
Not a may-fly shall awaken
From its cradling blue-bell shaken,
Not the starlight as he’s sliding
Through the grass with silent gliding.

*

Non risvegliare la serpe

Non risvegliare la serpe: potrebbe non sapere
In che direzione allontanarsi.
Lascia che strisci ancora insonnolita
Nell’erba folta del prato…
Nemmeno un’ape la sentirà passare,
Né un verme vedrà la sua ombra,
Né altri insetti effimeri di maggio
Si desteranno nelle azzurre campanule
Che oscillando li cullano.
Né la luce delle stelle, mentre striscia la serpe
Nell’erba, scivolando in silenzio.


Wine of the Fairies

I am drunk with the honey wine
Of the moon-unfolded eglantine,
Which fairies catch in hyacinth bowls.
The bats, the dormice, and the moles
Sleep in the walls or under the sward
Of the desolate castle yard;
And when ’tis spilt on the summer earth
Or its fumes arise among the dew,
Their jocund dreams are full of mirth,
They gibber their joy in sleep; for few
Of the fairies bear those bowls so new!

*

Il vino delle fate

Sono ebbro di vino mielato all’eglantina
Dischiusa dalla luna,
Che le fate raccolgono in coppe di giacinto
Mentre ghiri talpe e pipistrelli
Dormono sui muri
O nei cortili vuoti del castello.
Quando poi d’estate quel vino
Sulla terra verrà versato
Saranno di rugiada i suoi vapori,
E i loro sogni densi di allegria
Parleranno di gioia e di fortuna,
Perché sono rimaste in poche ormai le fate
Che ancora portano coppe così nuove.


Ye gentle visitations of the calm thought

Ye gentle visitations of calm thought—
Moods like the memories of happier earth,
Which come arrayed in thoughts of little worth,
Like stars in clouds by the weak winds enwrought,—
But that the clouds depart and stars remain,
While they remain, and ye, alas, depart!

*

Visite gentili del pensiero calmo

Visite gentili del pensiero calmo —
O voi, disposizioni dell’animo,
Siete come i ricordi di terre più felici,
Voi, che mi giungete modestamente abbigliate,
Come stelle da deboli venti alle nubi sospinte,
Solo che poi le stelle, come i pensieri, restano
Mentre le nubi insieme a voi svaniscono.


Love, the Universe

And who feels discord now or sorrow?
Love is the universe to-day—
These are the slaves of dim to-morrow,
Darkening Life’s labyrinthine way.

*

L’amore, l’universo

E chi prova discordia ora o dolore?
L’amore è l’universo oggi –
E questi sono gli schiavi del domani
Oscuro, che il labirintico tracciato della vita
Offuscano.


Music and Sweet Poetry

How sweet it is to sit and read the tales
Of mighty poets and to hear the while
Sweet music, which when the attention fails
Fills the dim pause—

*

Musica e dolce poesia

Com’è dolce sedersi a leggere i racconti
Dei più grandi poeti, e intanto udire
La musica più bella,
Che – come cade l’attenzione –
Riempie l’oscura pausa di…


Rain

The fitful alternations of the rain,
When the chill wind, languid as with pain
Of its own heavy moisture, here and there
Drives through the gray and beamless atmosphere
Slanting the…

*

Pioggia

Gli scrosci di pioggia si susseguono,
E il vento freddo, languido di pena…
La sua pesante umidità,
Volge scompostamente qui e là
Una forza grigia nel cielo senza raggi
Di luce, mentre devia la…


 

The gentleness of rain was in the Wind

The gentleness of rain was in the Wind
But all the earth and all the leaves are dry.

*

Tutta nel Vento è la dolcezza della pioggia

Tutta nel Vento è la dolcezza della pioggia
E la terra e le foglie sono secche e aride.