
Una scena dal film MINIONS
di Francesco Torre
MINIONS
Regia di Pierre Coffin, Kyle Balda.
Usa 2015, 91’.
Distribuzione: Universal Picture.
Spin-off e contemporaneamente prequel dei due “Cattivissimo Me”, “Minions” catapulta i gialli aiutanti di Gru e il loro strampalatissimo quanto straordinario grammelot nella swinging London del 1968. La colonna sonora, va da sé, è d’eccezione: Beatles, prima di tutto, ma anche Doors, Rolling Stones, Van Halen, Jimi Hendrix, Who. Canzoni che accompagnano l’alternarsi di farsa e parodia per la creazione di un infinito caleidoscopio di gag (per lo più di repertorio slapstick) che a volte – soprattutto nella premessa “in viaggio nel tempo” alla maniera di Mel Brooks, dagli albori della Storia alla battaglia di Waterloo – diverte, altre può risultare urticante (la scena dei selfie nella sala delle torture è un colpo bassissimo per chiunque abbia ancora in mente le foto di Guantanamo), ma per lo più fatica ad oltrepassare la soglia dell’umano interesse. L’esilissimo script, infatti, non solo fallisce l’obiettivo della creazione di una degna figura di villain (Scarlet Sterminator è solo un’egocentrica arrivista senza passato, che appare e scompare con il suo abito/razzo rosso fuoco senza lasciare alcuna traccia di sé), ma soprattutto non concede mai alle avventure dei tre protagonisti – peraltro del tutto sovrapponibili – un’urgenza di tipo emotivo, una tensione morale e ideale da condividere con il pubblico, né prevede un arco di trasformazione capace di fare emergere queste buffe figurine dallo sfondo al primo piano. Come già in “I Pinguini di Madagascar” (altro spin-off di una saga di successo), insomma, il modello produttivo ha previsto ingenti investimenti in marketing e merchandising ma non in sceneggiatura, e in questo senso Dreamworks e Illumination Entertainment, Fox e Universal rappresentano evidentemente due facce della stessa medaglia (dorata: “Minions” ha già superato il miliardo di dollari di incassi nel mondo). Eppure ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa di più dagli autori di “Cattivissimo Me”: almeno il guizzo di una sana beffa dell’universo dei parchi a tema Disney (che pure era nelle cose, come dimostra l’ambientazione della maxiconvention dei più spietati cattivi del pianeta proprio ad Orlando).